ITA_
Il cardine del mio lavoro è la riflessione intorno alla dimensione di ambiguità della forma, atta a mettere lo spettatore di fronte all’apparente contraddizione del senso, che rivela l’ambiguità del desiderio e delle forme del desiderare, inteso sotto vari aspetti. Si tratta di ripercorrere un’ esperienza di discesa nella profondità di un immaginario latente e stratificato, all’origine del quale vi è sedimentata la nostra storia, non solo quella personale, delle vicende, degli affetti e delle relazioni col mondo, ma anche, a livello ancora più profondo, i legami che ci rendono condivisibile l’operato artistico, quelli che ci identificano come esseri umani, la nostra storia collettiva di individui esistenti, il valore archetipico della memoria. Al fondo dell’immaginazione risiede la possibilità di sentirsi in relazione all’Altro; denudati delle sovrastrutture culturali, sociali, private, l’identità e i legami tornano ad essere il cardine della nostra libera e sperimentale relazione col mondo e con l’altro da sè, la poetica del maschile-femminile, attrazione-repulsione, seduzione-disagio sono costanti della mia ricerca artistica. Il corpo, la fisicità della scultura, è ciò che più mi consente d’indagare questa dimensione di contatto con l’Altro, attraverso il ponte dell’immaginazione configuratasi come materia e corpo. Mi interessa creare delle situazioni, un habitat ex novo, nel quale lo spettatore è chiamato ad affrontare un’esperienza emotiva ed immaginativa in modo complesso, anche attraverso la contraddizione e le connessioni di senso non lineari, che procedono in modo ramificato; lavoro dunque su più piani percettivi, il corpo-materia, il suono-evocazione, la luce-regia dello sguardo.
ENG_
The focus of my work is reflecting on the dimension of forms’ ambiguity, with the aim to put the observer in front of the apparent contradiction of senses, revealing the ambiguity of desiring and forms of desiring, under different perspectives. This involves experiencing a route down to the deepness of a latent and stratified imaginary, where our story is left as a sediment – not only our personal story (with events, affections, relations with the world) but also, in a deeper level, the links which make sharable the artistic work, the links which make us identify as ‘human beings’, our collective story as living individuals, the archetypal value of memory. The possibility to feel in connection with the Other resides at the bottom of the imagination. Denuded of cultural, social and private superstructures, identity and links are again the hinge of our free and experimental relation with the world and with the other; male-female poetry, attraction-repulsion, seduction-uneasiness are constants of my artistic research. The body, the sculpture’s physicality is what let me investigate this contact dimension with the ‘Other’, through the bridge of imagination configured as matter and body. I am interested in creating situations, an habitat ex novo, where the observer is called to face an emotional and imaginative experience in a complex way, also through contradictions and non-linear sensorial connections, which go on in a branched way. Therefore I work on different perceptual levels: body-matter, sound-evocation, light – eye’s directorship.