SELVàTICO
Installation view
Details of few works
Selvàtico - personal exhibition, curated by Silvia Litardi
Museolaboratorio, Città Sant'Angelo (IT)
L'esposizione è pensata come un percorso lungo le sale del Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, rispettando la struttura architettonica e l'andamento delle sale del Museo. Il corpo delle opere affronta il tema del paradosso legato alla percezione, della visione e del nascondimento. Tale punto di vista è mosso dalla riflessione del filosofo Byung-Chul Han.
The exhibition is designed as a path along the rooms of the Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, respecting the architecture of the Museum.The group of works deals with the theme of paradox of the perception, vision and concealment. This point of view is moved by the thought of the philosopher Byung-Chul Han.
ALVEI PIUMATI
Alvei piumati
Tutta L'Arte è imitazione della Natura, French greenhouse, Museo Orto Botanico di Roma (IT)
Cavità che conservano (e nascondono) la traccia di un corpo, di una materia. La memoria di un passaggio, di una provenienza, rimane nell'impronta e nel colore dell'interno; ma nulla si definisce attraverso la forma, che rimane sospesa in un limbo di non riconoscibilità. Sono esistenze ambigue. Ad un interno rigido, secco, fossile, corrisponde un esterno leggero, vivo e delicato. La soglia, il confine diviene la pelle fragile e sottile che mischia un dentro e un fuori stranamente concilianti.
Cavities that preserve (and hide) the trace of a body, of a material. The memory of a passage, of a provenance, remains in the imprint and in the color of the environment; but nothing is defined through the form, which remains suspended in a limbo of non-recognizability. They are ambiguous existences. A light, alive and delicate exterior corresponds to a rigid, dry, fossil interior. The threshold, the border becomes the fragile and thin skin that mixes a strangely conciliatory inside and outside.
DIALOGO CON LA LONTANANZA / IL DONO
Installation view
Cosa ferma le altalene?-unconventional twins, Pino Casagrande Gallery, Rome (IT)
Questo lavoro si pone come una riflessione sull'atto del desiderare e su come il soggetto desiderante oscilli tra l'attrazione per l'oggetto desiderato, che è l'Altro, e la sua propria natura narcisistica.
This work stands as a reflection on the act of desire, and how the desiring subject moves between attraction to the desired object, which is the Other, and his own narcissistic nature.
Dialogo con la lontananza#3 (detail)
Il dono
Cosa ferma le altalene?-unconventional twins, Pino Casagrande Gallery, Rome (IT)
Questo lavoro si pone come una riflessione sull'atto del desiderare; esso nasce in relazione al lavoro Dialogo con la lontananza, e rappresenta un possibile spostamento del soggetto desiderante verso una dimensione più originaria, dove sia possibile percepire l'Altro come pura esistenza vitale. Aprendo la scatola nera, si attiva un audio molto presente, dove vari stati d'animo sono rappresentati attraverso il mutare del respiro.
This work stands as a reflection on the act of desire; it arises in relation to the work Dialogue with the distance, and is a possible shift of the desiring subject to a more authentic dimension, where you can perceive the Other as pure vital existence. Opening the black box, it activates a very strong sound, where various states of mind are represented through the change of breath.
CREDEVI CHE FOSSE
(detail of installation)
My Generation, Pietro Canonica Museum, Villa Borghese, Rome (IT)
Questo lavoro indaga la figura dell'amante. Lo stereotipo sociale che ruota intorno all'identità femminile che si struttura in modo più o meno libero in relazione ad un soggetto di potere. L'affettività che ne deriva, il gioco dei ruoli, l'emancipazione e il ribaltamento imprevisto delle certezze legate al potere sociale maschile.
This work investigates the character of the woman lover. The social stereotype that revolves around female identity that is structured in a more or less free way, in relation to a subject of power. The affection that comes, role playing, emancipation and the unexpected reversal of certainties related to male social power.
CHE SIA TU CHE SIA IO
(detail of installation)
AOCF58 Gallery, Rome (IT)
Questo lavoro sottolinea l'esigenza dell'individuo di sottrarsi alla frammentazione a cui esso è inevitabilmente sottoposto: la ricerca di unità, del Tutto Originario. La possibilità d'incontrare l'alterità, la diversità, nell'atto d'amore sessuale, dove la frammentazione dell'identità viene temporaneamente elusa nel paradosso della perdita d'identità, costituendo un unicum con l'Altro realizza, o tende a realizzare, la coincidenza degli opposti.
This work emphasizes the need of the individual to avoid the fragmentation to which it is inevitably subdued: the search for unity, of Native Unity. The chance to meet the otherness, diversity, in the act of sexual love, where the fragmentation of identity is temporarily avoided into the paradox of loss of identity, creating a unique example with the Other creates, or tends to create, the coincidence of opposites.
Ritratti fragili (detail of installation)
TU NON SAI CHE IO SO CHE SAI CHI SEI – riflessione sull’identità ambulante
Sound installation
Essere io non ha misura, Macro Factory, Rome (IT)
In questo lavoro il suono dà voce ad un complesso e confuso stato psichico: l'impossibilità di riconoscere la propria identità come un oggetto solido, chiuso in un confine e nutrito da certezze. Le due grandi Orecchie di Venere si guardano faccia a faccia come due soggetti, ma in realtà lo spettatore si trova nel centro, ad assistere ad una confusa, articolata, ma apparentemente univoca interrogazione su chi sia l'IO e che il TU.
In this work the sound gives voice to a complex and confused state of mind: the inability to recognize one's own identity as a solid object, enclosed in a border and nourished by certainties. The two large Ears of Venus look face to face like two subjects, but in reality the viewer is in the center, to attend a confusing, complex, but apparently unique query on who the I and the YOU.
Orecchio di Venere
OLD STORIES
Installation view
NUTOPIE - Altre Narrazioni, MLAC, La Sapienza University, Rome (IT)
6 storie antiche, prelevate da diverse tradizioni popolari, descrivono in modo fabulatorio il potere e la forza legata all'archetipo del femminile. Sotto vari aspetti il lavoro offre una visione ancestrale dell'archetipo del femminino che riporta ad una dimensione libera, potente e misteriosa dell'espressione di genere.
6 ancient stories, taken from different traditions, describe the power and the strength related to the archetype of the feminine. Under several aspects, the work offers a strong vision of the feminine's archetype, that shows itself as a free, powerful and mysterious expression of gender.
Pelle di foca (detail) I tre capelli d'oro (detail) La donna scheletro (detail)